Solaris dà i numeriLa Casa di Bolechowo chiude con i conti in rialzo e annuncia l'arrivo dei nuovi interurbani 'born electric'




Nel corso della consueta conferenza stampa annuale di bilancio, Solaris ha fatto il punto della propria situazione al 31 dicembre del 2023, chiusosi con un Ebit positivo di 8,2 milioni di euro, contro i 3,7 in negativo dell’esercizio 2022. Tuttavia la Casa polacca perde la prima posizione nelle vendite di bus urbani in Europa, mercato che l’aveva vista primeggiare fino al primo semestre dello scorso anno, leadership persa a fine 2023 in favore – nell’ordine – di Mercedes-Benz e Man, che la precede anche limitandosi ai soli urbani con trazione elettrica. Così come in calo, anche se di poco, sono le consegne di veicoli, che slittano da 1.492 pezzi del 2022 ai 1.456 del 2023, 82 per cento dei quali a trazione alternativa.

I conti dell’azienda sono però più che positivi, stante una revenue annua che sale del 18 per cento in dodici mesi, passando da 696 milioni di euro del 2022 ai ben 819 dello scorso anno. L’outlook è roseo, come tiene a sottolineare il Ceo Javier Iriarte, entrato in carica poco più di un anno fa. C’è un backlog ordini da di ben 1.882 veicoli (al 31/12/2023), l’imminente ingresso sui mercati del Nordamerica con un urbano elettrico da costruire laggiù e già in test, ma soprattutto l’espansione nel segmento degli interurbani, punto debole del costruttore polacco. A parte i buoni ordini piazzati proprio nel nostro Paese (che rimane uno dei cinque main market per la Casa di Bolechowo) e in Scandinavia, l’Interurbino non ha mai riscosso molto successo. Ecco perché stanno lavorando su una nuova piattaforma ‘born electric’ a 12 e 13 metri che arriverà nel 2026, decisione che spiega il recente acquisto – da Industria Italiana Autobus - di Luca Cordiviola, una delle menti dietro il best seller tra i bus intercity, il Crossway Iveco.

Tutto per arrivare agli 1,6 milioni di euro di revenue, altisonante traguardo che Solaris intende raggiungere entro un triennio.