Flixbus rilancia puntando sul turismo ‘green’Lo fa dopo aver commissionato uno studio sul tema




La stagione turistica alle porte si preannuncia nuovamente all’insegna del turismo di prossimità e della riscoperta della dimensione locale. Una sfida che Flixbus, l’ex startup oggi regina della lunga percorrenza, raccoglie cercando di offrire ai visitatori la possibilità di spostarsi in maniera ecologica verso mete poco battute. “La visione di un sistema di mobilità integrata efficiente ed ecocompatibile, libero dall’uso del mezzo privato, guida da sempre il nostro operato in tutto il mondo”, dichiara Andrea Incondi, al vertice di Flixbus in Italia, Romania e Bulgaria, che prosegue: “In linea con questa visione, riteniamo che la prospettiva d’un rilancio del turismo in ottica di sostenibilità, come auspicato dalle istituzioni, offra agli attori del trasporto un’occasione unica per unire le forze e imprimere una svolta alla mobilità in Italia, e produrre un cambiamento decisivo nella direzione di una società più responsabile.”

La piattaforma dei bus dalla livrea verde fluo e arancione ha commissionato all’istituto Squadrati una ricerca dal titolo ‘Il viaggiatore green’. Lo studio è stato svolto su un campione di 850 italiani dichiaratamente ecologisti. Gli esiti dimostrano l’esistenza, nel nostro paese, di una comunità di viaggiatori responsabili disponibili a raccogliere la sfida di una rivoluzione ecologica nella mobilità. Molti intervistati hanno dichiarato di utilizzare l’auto privata per spostarsi, sia in città sia fra una città e l’altra, per via dell’assenza di alternative. Infatti, l’83 per cento del campione dichiara che rinuncerebbe all’uso del mezzo personale se potesse arrivare a destinazione con mezzi collettivi, e il 53 per cento sarebbe pronto a raggiungere la meta con più mezzi, ma meno inquinanti. Inoltre, anche chi dichiara di avere a cuore l’ambiente vi presta meno attenzione in vacanza: il 44 per cento degli intervistati indica come prioritari il contenimento dei costi, il 17 la brevità del viaggio e il 12 il numero ridotto di cambi; solo per il 4 per cento il contenimento delle emissioni è cruciale nella pianificazione del soggiorno. L’esigenza di comodità in vacanza si riflette nelle preferenze accordate ai mezzi di trasporto: l’auto è la soluzione preferita per le vacanze in Italia, l’aereo per quelle all’estero. “Promuovere un approccio intermodale e responsabile al viaggio sempre e in ogni luogo: è questa, oggi, la sfida che gli operatori del settore sono chiamati ad accogliere nell’ottica di un suo rilancio - aggiunge Andrea Incondi – e promuovere la riscoperta del territorio puntando sempre più su mezzi collettivi e su itinerari meno conosciuti nonché su una destagionalizzazione dei flussi turistici, a beneficio sia dei visitatori sia delle comunità locali. Questa è la direzione da intraprendere. Perciò, ora, si valorizzino le infrastrutture pubbliche, rendendole sempre più attrattive per incentivare le opportunità d’intermodalità anche in vacanza. Si pensi alle autostazioni, che in molte città rappresentano il vero e proprio biglietto da visita per i turisti.”

Lo studio ha messo in luce inoltre la scarsa consapevolezza su quanto sia ecologico l’autobus come mezzo di trasporto: il treno è considerato assai più sostenibile dell’autobus. Il 65 per cento degli intervistati ha dichiarato che userebbe gli autobus a lunga percorrenza ‘se non inquinassero’ e solo il 9 per cento li userebbe per compiere un viaggio in modo green. Occorre però ricordare che un autobus può sostituire fino a trenta auto su strada, contribuendo così a ridurre le emissioni di anidride carbonica. La sostenibilità dell’autobus come mezzo di trasporto aumenta ovviamente nel caso di veicoli alimentati con fonti di energia alternative, tema su cui Flixbus pone particolare attenzione. L’ex startup di Monaco di Baviera ha infatti sperimentato l’uso di autobus elettrici e a energia solare, e per il futuro ha già programmato il lancio dei primi autobus a idrogeno.

Incondi conclude osservando che: “Se consideriamo l’evoluzione del settore negli ultimi anni, non possiamo non renderci conto che la vecchia idea dell’autobus come mezzo inquinante è superata. L’impegno degli operatori nel promuovere pratiche di business sostenibili è sempre più evidente, come anche i benefici derivanti dalla ricerca sulle fonti di alimentazioni alternative, che ci auguriamo sia supportata dalle istituzioni cogliendo, per esempio, l’occasione offerta dal Pnrr, che all’idrogeno destina risorse per due miliardi”.