Ciao Bengt

Stroncato da una terribile malattia, ci lascia l’ingegner Rasmusen, per anni a capo della divisione bus di Italscania

Sempre sorridente. Perfino negli ultimi anni della sua vita, durante i quali ha combattuto come un leone col consueto spirito positivo contro una malattia terribile - poi rivelatasi incurabile -, che gli ha tolto la vita ieri, 9 maggio. Se ne va così, dopo l’ultimo brindisi sulla spiaggia francese di La Baule-Escoublac (nella Loira atlantica), Bengt Rasmusen, sessantacinque anni, svedese impiantato vicino ad Angers (Francia), dove c’è una delle fabbriche Scania, gruppo per il quale ha lavorato fino alla meritata pensione, qualche mese fa.

Per gli italiani del settore e soprattutto per noi di Pullman, un amico, che per alcuni anni ha diretto la divisione bus della filiale tricolore del Grifone, poi ereditata dall’ottimo Roberto Caldini che ne è responsabile ancora oggi.

Figlio di un ingegnere aeronautico della Saab impegnato nella progettazione di velivoli militari e anch’egli ingegnere, Bengt era anche un grande amante dei motori in genere – dalle motociclette alle auto super sportive, Ferrari in testa – e soprattutto del nostro Paese, che nella seconda parte della sua vita gli ha dato una moglie e una figlia.

A loro e a tutti i suoi familiari vanno le più sentite condoglianze del direttore di Pullman, Gianluca Ventura, della redazione e di tutta la Casa editrice la Fiaccola.

Fai buon viaggio Bengt, che le strade sono infinite.