Van Hool al capolineaL'azienda di Lier alza bandiera bianca e apre a nuovi investitori che possano rilevarne l'attività ormai fallita




Finisce un’altra era. Dopo quella di Otto Kässbohrer (Setra) e di Gottlob Auwärter (Neoplan) un altro nome altisonante nel settore dei pullman granturismo premium deve alzare bandiera bianca. Stavolta tocca a monsieur Bernard Van Hool e al brand omonimo, che ieri lunedì 8 aprile alle 9:30 ha dichiarato ufficialmente fallimento.

Il costruttore olandese di autobus Vdl e il costruttore tedesco di rimorchi Schmitz Cargobull si sono offerti di acquisire Van Hool e, secondo la stampa belga, almeno 1.550 posti di lavoro andranno persi, mentre solo tra i 600 e i 950 dipendenti potranno mantenere il proprio posto di lavoro. Di questi, 350 verrebbero assunti da Schmitz Cargobull, mentre i restanti entrerebbero nel gruppo Van der Leegte.

Ma sarà nei giorni del 15 e 16 aprile che si saprà di più, anche perché sono al vaglio altre proposte, come quella della cordata costituita al 60 per cento dall’imprenditore belga Guido Dumarey e al restante 40 dagli americani di Abc Companies, distributore statunintense di Van Hool (che ne detiene il 38 per cento). Stando a quanto dichiarato da Dumarey alla stampa locale, l’idea sarebbe di fare un’offerta congiunta per acquisire però solo il braccio yankee e la fabbrica macedone di Van Hool, insieme al post-vendita e al reparto R&D di Lier, senza farsi carico invece delle relative fabbriche su suolo belga. Perché la cordata sarebbe interessata solo ai pullman granturismo e a manutenere gli urbani e i linea attualmente in circolazione. Nulla più.