È diventato virale sui social in questi giorni il video di un autista di Livorno, della Ctt Nord, che voleva sostenere l’esame di Diritto commerciale in modalità di didattica a distanza mentre era alla guida di un autobus. Il tutto, tra le vergognose risate di scherno d’una collega studentessa che ha ripreso divertita la scena.
Chi esce bene da questa vicenda, è sicuramente il professor Vincenzo Pinto, ordinario di Diritto commerciale all’Università degli studi di Pisa, che mostrando molta comprensione e disponibilità offre al suo studente-lavoratore la possibilità di dare l’esame a fine turno. Normativa alla mano, l’articolo 10 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) riconosce allo studente lavoratore il diritto d’usufruire di permessi retribuiti per l’effettuazione di esami universitari, permessi che sono riconosciuti ovviamente anche dal Ccnl autoferrotranvieri. Ma tutto questo è spesso purtroppo solo una previsione teorica, visto che non sono pochi i datori di lavoro che, in un modo o nell’altro, contra legem non riconoscono tale diritto.
Non sono più purtroppo i tempi di Don Milani e di ‘Lettera a una professoressa’. Lo si capisce dalle risatine e dai commenti della collega studentessa.
Partiamo da un principio: un autista, quarantacinquenne, che cerca di migliorare la propria condizione studiando, merita solo grande rispetto. Dalle colonne del quotidiano Il Tirreno lo studente-lavoratore si difende: “Non volevo dare l’esame mentre stavo guidando. Mi sono collegato dal cellulare solo per sapere dal professore quando avrei potuto presentarmi.” Invita anche a non punire lui, quanto piuttosto chi lo ha ripreso. ”Sono stato frainteso. Quella ragazza ha commesso un illecito e andrò dai Carabinieri”. L’augurio per lo studente autista è che riesca a fruire in futuro di tutti i permessi per motivi di studio, necessari a completare il suo percorso universitario.