Anche l'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori (Anav) si è seduta, lo scorso 2 marzo, al tavolo convocato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dalla sua titolare Paola De Micheli, per confrontarsi con i principali organismi di rappresentanza nel settore dei trasporti sulle iniziative da attuare per far fronte alla crisi innescata dall'emergenza sanitaria legata al Coronavirus.
"Abbiamo rappresentato alla Ministra un quadro estremamente preoccupante che ci ha portato, con la condivisione delle organizzazioni sindacali di categoria, a chiedere l’apertura dello stato di crisi per l’intero settore del trasporto collettivo di persone e l’adozione di misure di sostegno al comparto che auspichiamo vengano recepite nel decreto a cui il Governo sta lavorando - così il suo Presidente Giuseppe Vinella -. Sono indispensabili misure emergenziali per consentire al sistema produttivo di superare la crisi di questi giorni, ma occorrono anche interventi e politiche di più ampio respiro e di medio/lungo periodo per rilanciare la mobilità collettiva e sostenibile nel Paese".
La posizione di Anav è vicina a quella del Ministro Stefano Patuanelli (Sviluppo) che ha proposto l'estensione e il rafforzamento degli incentivi da destinare alla rottamazione dei mezzi con un più elevato grado di anzianità e all'acquisto di nuovi, anche non zero emissioni.
L'associazione auspica misure economiche importanti di sostegno, attraverso maggiori risorse appositamente destinate nel fondo di cui sopra (istituito con la Legge di Bilancio 2020), anche per le imprese di trasporto passeggeri con autobus sia di linea sia utilizzati per finalità turistiche.
"Occorre massimizzare il sostegno agli investimenti delle imprese del Tpl nel rinnovo del parco autobus - ha aggiunto Vinella -, rendendo più flessibile l’attuazione del Piano strategico di mobilità sostenibile e concentrando la spesa dei 3.700 milioni disponibili su fondo nei primi anni.
A questo fine è determinante rendere flessibili i finanziamenti, consentendo anche il ricorso al leasing e, nella transizione, anche il finanziamento di autobus ad alimentazione tradizionale di ultima generazione, che hanno tempi molto più rapidi di messa su strada rispetto agli autobus ad alimentazione alternativa, e in primo luogo elettrici, per i quali occorre anche la previa realizzazione di infrastrutture di supporto".