Byd fa dietrofront in FranciaIl sito d’Allonne abbandonato definitivamente




Doveva essere la testa di ponte nel cuore dell’Europa occidentale l’insediamento Byd di Allonne, nel dipartimento dell’Oise francese (a nord di Parigi), quando nel 2017 i cinesi decisero di rilevare l’area fino a quel momento appartenuta niente meno che al colosso degli pneumatici Michelin.

A partire già dall’anno seguente, la Casa di Shenzhen avrebbe dovuto assemblare anche qui i propri bus urbani 12 metri a batteria prima – al ritmo di duecento pezzi annui - e quelli turistici in seguito, dopo avere assunto un centinaio di dipendenti.

Almeno questa la promessa, non mantenuta però. L’impianto da ben 32 mila metri quadrati, atto a ospitare oltre 400 operai (tanti ce n’erano ai tempi in cui la Casa del Bibendum lo utilizzava), infatti non aprirà, né ora né mai, configurandosi così come un fiasco colossale, tale l’ha definito la stampa transalpina. Che riporta il malumore sia della cittadinanza sia dei politici locali, i quali avevano da tempo perso le speranze di vedere bus urbani uscire da quei cancelli.

Ufficialmente, quest’entità, una società ad accomandita semplice, rimarrà attiva per trovare nuovi sbocchi di mercato, ma nel frattempo gli unici dieci dipendenti assunti quel famoso primo semestre 2018 saranno licenziati entro la fine di quest’anno.